1990

Ad un inverno poco piovoso e mite fa seguito una primavera altrettanto asciutta. Mese di giugno con freddo inusuale e tendenzialmente piovoso. In alcune zone come in alta collina ha pregiudicato la fecondazione di molti grappoli. Segue un luglio caldo, si avverte la mancanza dell’acqua che viene solo oltre metà luglio. Agosto inizia con una provvidenziale pioggia, abbondante e lenta assimilata con estrema facilità dal terreno. L’ultima settimana di agosto e la prima di Settembre la temperatura supera i 30°c. L’uva si ferma nella sua maturazione e l’acidità tende ad abbassarsi. Il rimanente mese di Settembre si presenta caldo e senza pioggia portando l’uva alla completa maturazione con tenore acido inferiore alla norma. L’annata si è manifestata piena di problemi dati dall’acidità scarsa, con colore più carico, ph alto con notevole sviluppo in alcool. In compenso i mosti hanno terminato bene le loro fermentazioni. I vini ottenuti, all’inizio presentano profumi tenui, chiusi da una struttura intensa ed avvolgente. Solo in Aprile si nota un notevole sviluppo aromatico in grado di dare equilibrio ed armonia al vino di questa annata.

1991

L’inverno 1990-91 è stato costantemente rigido con temperature medie intorno allo 0° C: positivo per diminuire notevolmente la quantità di spore e di elementi patogeni abituati a svernare nella parte superficiale del terreno o lungo la corteccia del fusto della vite.

La primavera ha presentato qualche gelata senza però compromettere le gemme fruttifere del vitigno Garganega in quanto presentava un inizio vegetativo più tardivo rispetto alle altre varietà, tra queste il Trebbiano di Soave ha subito la perdita del 40%.

La temperatura di Aprile ha comunque ritardato l’inizio vegetativo di circa 15 giorni.

Il periodo della fioritura (10-20 giugno) è stato buono anche se non completamente asciutto (per la Garganega la fase vegetativa più delicata è la fioritura che dura 8-10 giorni e necessita di un clima mite e asciutto). La fecondazione dell’acino ha portato il grappolo ad una conformazione giustamente spargola. L’invaiatura si è svolta regolarmente e l’accumulo degli zuccheri è iniziato dopo la metà di Luglio, recuperando in parte il ritardo iniziale della vite.

Il mese di agosto è stato caratterizzato da temperature elevate (28-32 °C) ed in determinate località di collina si è fatta sentire la mancanza dell’acqua. Le viti con una produzione d’uva di 2-3 kg hanno sopportato benissimo questa fase di siccità, completando la maturazione dell’acino per metà settembre.

In quel periodo abbiamo iniziato a raccogliere l’uva Riesling italico ed il Trebbiano di Soave. La produzione di queste qualità si è rivelata scarsa, 25% in meno del 1990; in compenso la gradazione zuccherina è stata uguale, migliore l’acidità e con prospettive qualitative superiori. 

Tra il 20 e 30 settembre si è selezionata l’uva migliore dei vigneti Le Colombare e Calvarino; con cura è stata messa a riposo sui graticci con la previsione di pigiarla a febbraio per ottenere il Recioto di Soave. 

In ottobre si è iniziata la vendemmia dell’uva garganega per la produzione del Soave Classico: si è raccolta per prima l’uva del vigneto Calvarino poi quella degli altri vigneti, trai l 22 e 24 ottobre quella della Rocca. Durante la vendemmia (8-15 ottobre) ci sono state abbondanti precipitazioni, ma queste non hanno danneggiato lo stato sanitario delle nostre uve.

1992

L’ inverno 1991/92 è stato relativamente mite con temperature al di sopra della media abituale (5°); scarse sono state le precipitazioni. La mancanza di pioggia si è fatta sentire in primavera che si è presentata siccitosa, con un maggio eccezionale, quasi estivo (30°).

Tale situazione ha favorito la germogliazione di fruttificazione precoce (per le piante da frutto locali, come il ciliegio, l’albicocco e il susino, c’è stata una fruttificazione record). Nell’uva la fecondazione dei fiori è stata totale e i grappoli hanno assunto una acinatura completa e di dimensione superiore alla media.

La pioggia è arrivata a nel mese di giugno ed è caduta abbondante fino alla prima settimana di luglio, contribuendo all’assorbimento delle sostanze nutritive. Da metà luglio a metà agosto il caldo ha raggiunto picchi altissimi (35°C).

Il caldo eccessivo perdura tutta l’estate e la temperatura rimane alta anche di notte. Questo aspetto compromette l’equilibrio della maturazione dell’uva che a fine agosto presenta una gradazione zuccherina inferiore alla media.

Nella notte del 30 agosto scoppia un temporale con abbondanza di pioggia e abbassamento di temperatura per una settimana. L’uva inizia a prendere colore e aumenta l’accumulo di zuccheri. Verso metà di settembre la temperatura tende a risalire e il processo di maturazione si arresta.

La vendemmia inizia il 20 settembre con la selezione delle uve per il Recioto nei vigneti Le Colombare, ma verso il 30 settembre inizia a piovere e bisogna sospendere la raccolta. Da questo momento in poi non si hanno più belle giornate e le pioggia cade quasi regolarmente tutti i giorni rendendo la vendemmia molto faticosa.

Si verificano fenomeni di marciume dell’uva anche per il basso contenuto di acidità. E’ necessario selezionare l’uva di tutti i vigneti lasciando sulla pianta le uve non perfettamente sane (15%).

La fermentazione si svolge ottimamente e i risultati nello sviluppo dei profumi ne danno conferma. I mosti ottenuti presentano un contenuto in polifenoli superiore all’anno precedente, acidità e zuccheri leggermente inferiori alla media. Il vino si colloca su livelli qualitativi delle due annate precedenti.

Nei primi giorni di marzo si pigia l’uva appassita del Recioto che si presenta perfettamente sana, molto asciutta, con una resa in mosto del 30% e una gradazione sorprendente, senza dubbio per merito di un inverno molto ventilato e asciutto.

1993

L’ inverno 1992/93 è stato molto mite con temperature medie intorno ai 6°C, siccitoso e con una unica pioggia a metà aprile. In primavera queste condizioni climatiche determinano un buon sviluppo vegetativo della vite, con assenza di malattie. Superiore alla norma è la presenza della tignoletta, anche in collina.

I mesi di giugno e luglio passano senza le desiderate piogge, qualche temporale nelle zone limitrofe mitiga per fortuna la temperatura anche a Soave. Nella seconda metà del mese di luglio si ricorre all’irrigazione nei vigneti, soprattutto in quelli che soffrono di più o per la giovane età o per il terreno troppo povero.

Il mese di agosto si presenta torrido con temperature superiori ai 33°C e di notte non inferiore ai 25°-26°C, questo fattore è l’aspetto più negativo di tutta la stagione, perché influenza il tenore acido dell’uva, come per l’anno scorso. Il 25 agosto avviene una perturbazione di forte intensità con notevoli precipitazioni e abbassamento di temperatura. Per dieci giorni le notti sono più fresche. L’uva incomincia a prendere colore e aumenta il grado zuccherino.

La vendemmia inizia precocemente il 2 settembre con la selezione delle uve per il Recioto nei vigneti Le Colombare: l’uva si presenta perfettamente sana, matura, dorata e con gradazione zuccherina intorno ai 17° babo (190 gr/lt di zucchero). Il bel tempo perdura per tutto il mese di settembre permettendo di ultimare la vendemmia a tempo di record.

Con il 30 settembre, data della fine della nostra vendemmia, il tempo cambia e inizia un periodo di grandi piogge che fa disperare i contadini della zona, impediti nel proseguo della vendemmia e che si vedono danneggiato il raccolto. Le fermentazioni dei mosti si svolgono più lente del solito per carenza di sostanze azotate e alcuni vini, che presentano tracce di zuccheri alla fine della fermentazione, risultano più morbidi.

Verso il 15 dicembre si pigiano le uve del Passito della Rocca: Sauvignon, Riesling e Trebbiano di Soave. Si presentano perfettamente sane, con buona presenza di muffa nobile, specialmente nell’uva Sauvignon. La gradazione zuccherina è di 30° babo (370 gr/lt di zucchero).

L’uva garganega, tuttora a riposo sui graticci per produrre il Recioto di Soave, presenta un ottimo stato sanitario. Verrà pigiata a fine febbraio.

Per quanto riguarda la nostra produzione, l’annata 93 è da considerarsi di buon livello, equivalente al 1991.

1994

L’inverno 1993 – 1994 è stato scarso di piogge con clima rigido e secco.

La prima pioggia cade in aprile e poi ritorna il tempo asciutto.

Lo sviluppo vegetativo della vite è regolare, senza infezioni crittogamiche.

La primavera si svolge con pochissime precipitazioni, circa 50 mm., e anticipa una calda estate.

Le condizioni favoriscono una buona fioritura e pure l’invaiatura successiva, lasciando presagire una produzione abbondante. Infatti nel mese di luglio si procede all’operazione del diradamento dei grappoli, al fine di riportare alla normalità la produzione.

A fine agosto arrivano le sospirate piogge, con temporali violenti e qualche episodio di grandine che colpisce per fortuna solo in parte i nostri vigneti.

Seguono dei nubifragi con piogge per 200-300 mm., e venti forti che danneggiano i grappoli d’uva.

La temperatura non si abbassa di molto, mantenendosi su valori alti (25/30°).

La vendemmia viene condizionata da questo periodo instabile.

Fino a metà settembre viene selezionata l’uva per il Recioto, con una certa difficoltà. Poi si procede per il Soave, spesso con tempo inclemente.

Solo nell’ultima settimana di ottobre il tempo si rende stabile e con temperature basse (10/12°), ma siamo costretti a lasciare nei vigneti una percentuale di uve non sane.

L’annata è stata difficile, abbondante, e troppo segnata da condizioni atmosferiche avverse.

1995

L’inverno 1994 – 1995 si presenta mite con scarse piogge fino alla primavera.

Poche le giornate a temperature sotto lo zero, situazione non favorevole all’eliminazione dei parassiti presenti nel terreno.

Le piogge primaverili abbondanti condizionano negativamente l’aspetto sanitario della vite con la necessità di interventi tempestivi per evitare malattie.

Le condizioni difficili si protraggono fino alla fioritura; la fecondazione dei fiori appare scarsa e i grappoli presentano degli aborti floreali creando delle difformità nella produzione per pianta.

L’operazione del diradamento è rivolta solo alle piante bisognose.

L’estate è calda fino a metà agosto, quando delle piogge benefiche abbassano la temperatura, senza creare danni, dando respiro alle piante.

Le settimane successive non sono molto soleggiate e l’umidità è elevata.

La vendemmia inizia a metà settembre con condizioni climatiche buone, che permettono una facile cernita dell’uva per il Recioto ed uno svolgimento regolare della raccolta, con miglioramento graduale della qualità dell’uva.

Nel complesso l’annata è stata equilibrata nella produzione e con un buon livello qualitativo.

1996

L’annata 1996 inizia con una primavera fresca, piogge regolari che favoriscono uno sviluppo vegetativo rigoglioso.

La temperatura si mantiene sotto la media fino alla fioritura; successivamente aumenta e il clima diventa molto più asciutto permettendo così una buona allegagione.

L’estate è calda, come la media, senza eccessi di temperatura.

L’uva si mantiene molto sana e dopo l’invaiatura i grappoli si presentano abbastanza compatti e gli acini turgidi. La temperatura all’inizio dell’autunno è fresca e ciò contribuisce a ritardare la maturazione di otto dieci giorni.

Il Trebbiano di Soave viene raccolto dopo la metà di settembre, mentre la Garganega di collina per la produzione di Soave Classico verso il sette, nove ottobre e termina il trentuno. (La Rocca il sei novembre). L’uva si presenta ben colorata con pigmentazione di color albicocca e matura.

Il mosto assume un colore giallo dorato, più intenso della norma, con zuccheri intorno ai 180-190 grammi/litro, il ph è circa 3.35 con buona acidità a volte superiore al 7‰ .

Questi parametri alquanto inusuali, sono da attribuire alla stagione non molto calda e caratterizzata da un’ alta umidità del terreno.

La regolarità climatica dell’anno è riscontrabile anche nell’espressione dell’estratto del vino ottenuto, in linea generale di due punti superiore alla media dell’azienda.

La fermentazione dei mosti avviene in modo regolare, senza arresti (buona la dotazione in azoto) e si protrae per oltre venti giorni.

I vini nella primavera successiva presentano un eccessivo contenuto di anidride carbonica, infatti l’inverno freddo e la fermentazione lunga contribuiscono alla non dissoluzione della stessa.

L’annata nel suo insieme è da considerarsi molto buona ma non eccezionale.

La sensazione gustativa finale sorprende per il notevole equilibrio che i vini presentano.

1997

L’inverno 96/97 è stato abbastanza rigido e freddo. Gli ultimi dieci giorni dell’anno sono più freddi della norma, con precipitazioni nevose. A fine gennaio la temperatura subisce un rialzamento e per tutto febbraio si ha un clima mite ed asciutto.

Tali temperature anomale provocano un’accelerazione del fenomeno fenologico ma la persistente scarsità di piogge rallenta parzialmente i processi di sviluppo vegetativo della vite. Anche il mese di marzo presenta bel tempo e lo sviluppo delle gemme avviene in anticipo. A metà aprile si ha un abbassamento repentino della temperatura e nelle zone di pianura le varietà precoci di vitigni subiscono danni da gelate. Fino alla fine di aprile si mantiene il freddo, ma con l’avvento delle piogge abbondanti a fine aprile il clima diventa mite favorendo lo sviluppo vegetativo della vite.

La fioritura in giugno avviene con condizioni favorevoli asciutte e calde. La fecondazione dei grappoli si presenta buona, ma la quantità delle gemme a frutto è purtroppo non completa a causa del freddo primaverile. L’estate si svolge con temperature calde, ma non eccessive ed il ciclo vegetativo della vite è regolare. Scarsi i problemi legati alle malattie. Le piogge estive sono distribuite in maniera sufficiente e permettono un’ottima maturazione del frutto. 

Il mese di settembre presenta una bassissima piovosità ed alte temperature. Si programma con calma la vendemmia e si raccolgono uve sane, equilibrate e con un giusto grado di maturazione. Le uve presentano un progressivo aumento del  grado zuccherino con livelli superiori all’annata 1990. Inoltre possiedono un buon equilibrio acido indispensabile per ottenere prodotti ricchi di fragranza e freschezza.  

1998

L’inverno 1998 è stato freddo con qualche precipitazione nevosa. A febbraio la temperatura subisce un improvviso innalzamento che provoca preoccupazione per un’anticipata ripresa vegetativa della vite. 

A marzo si evidenziano rischi di gelate per temperature minime piuttosto basse, anche con qualche grado sotto zero. In zona subiscono danni i vitigni precoci: Chardonnay e Sauvignon.  Solo nella prima decade di aprile arrivano le tanto attese precipitazioni con effetto benefico per lo sviluppo vegetativo. La fioritura e la fecondazione dei grappoli avviene in maniera regolare, in condizioni di clima caldo e asciutto. Verso la fine di giugno si ha un periodo di continue perturbazioni con brutti temporali. Il 23 giugno si abbatte su gran parte dei vigneti di Soave la grandine danneggiando in maniera considerevole i tralci portanti i grappoli d’uva. Il danno viene stimato subito intorno al 50%. Il comune più colpito è quello di Soave. L’estate prosegue molto calda con fenomeni di siccità. Questa situazione meteorologica aiuta a sanare in parte le ferite della grandine e favorisce una buona maturazione dell’uva rimasta in quantità ridotta. 

Al momento della vendemmia le uve si presentano molto mature, con gradazioni zuccherine notevoli. Durante la vendemmia piogge ripetute disturbano la raccolta che comunque viene completata velocemente entro il mese di ottobre. Nella fase di pigiatura in cantina si procede con molta attenzione ad una pressatura più soffice del solito al fine di ottenere comunque un mosto ricco di estratti e con le migliori caratteristiche. Sotto il profilo qualitativo il Soave Classico 1998 raggiunge un’ottima qualità, struttura e spessore notevoli e intensità cromatica ben evidente. Si può senz’altro asserire che la qualità del prodotto è superiore alla media degli ultimi anni, anche se più scarso del 30%. 

1999

L’inverno 1999 è stato poco freddo, con temperature al di sopra della norma. Non sono avvenute nevicate e le piogge sono state scarse.

La primavera inizia in anticipo, favorendo una buona ripresa vegetativa. Infatti le gemme a frutto delle viti, che si riteneva fossero state danneggiate dalla grandine dell’estate precedente, sviluppano in maniera regolare. Da subito si evidenzia che la produzione sarebbe stata abbondante. La fioritura avviene in condizioni di temperature elevate, quasi estive, assicurando la completa formazione dei grappoli con una totale fecondazione. Le piogge di luglio favoriscono una buona allegagione. Si procede drasticamente all’operazione di diradamento dei grappoli (meno 30%) in previsione di una eccessiva produzione.

L’estate si svolge in modo irregolare, caratterizzata da carenza di luce e di calore, a causa di frequenti piovaschi che comunque non raggiungono mai il carattere di pericolosi temporali. L’eccessiva umidità comporta un impegno maggiore nella lotta parassitaria per scongiurare l’insorgere di malattie. Questa situazione meteorologica  rallenta la maturazione dell’uva e solo ai primi di ottobre si può iniziare la vendemmia.  

La vendemmia si presenta difficoltosa per una produzione superiore alla media e per notevole disparità di maturazione dell’uva nell’ambito dello stesso vigneto. Si procede alla raccolta dell’uva più matura , lasciando nella vigna il resto per un passaggio successivo. Tutto il periodo vendemmiale viene caratterizzato da piogge continue, giornate umide, anche con nebbia, con temperature poco idonee intorno ai 20° anche di notte. La vendemmia dura fino al 4 novembre. La precarietà dell’annata comporta un maggior impegno nella scelta dell’uva, che deve essere obbligatoriamente sana e nella fase della vinificazione mirata all’ottenimento di mosti ricchi di estratto. Sotto il profilo qualitativo il soave Classico 1999 è da considerarsi buono, piacevole ma non complesso come il 1998. 

2000

L’inverno 1999-2000 è stato molto freddo, con temperature spesso al di sotto dello zero. Ci sono state anche delle nevicate, ma di breve durata.

Febbraio si presenta molto umido con periodi anche di due settimane di nebbia. Verso la fine di marzo si ha un leggero innalzamento delle temperature e finalmente giungono i primi piovaschi . Infatti durante l’inverno viene a mancare del tutto la pioggia; questo fenomeno vanifica la concimazione organica effettuata durante l’inverno.

La vite non subisce stress da gelo, le gemme riposano bene completando adeguatamente la maturazione post - autunnale.

Il mese di aprile trascorre regolarmente con belle giornate di sole e temperature miti. Maggio insolitamente inizia con temperature molto elevate e un grado di umidità notevole, superiore alla media . Questa situazione provoca un eccessivo rigoglio vegetativo iniziale, caratterizzato da foglie di dimensioni più grandi e tralci vigorosi. Anche la fioritura avviene in anticipo per fine maggio.

Le condizioni climatiche successive incrementano lo sviluppo vegetativo, tanto da prevedere una maturazione precoce dei frutti. Alcuni piovaschi durante il mese di luglio, molto utili per l’invaiatura dell’acino, fanno ben sperare in un’annata straordinaria. Avvengono poi dei temporali anche con delle grandinate, per fortuna di scarsa entità e senza compromettere la qualità del frutto. A metà luglio avviene un abbassamento repentino della temperatura che frena il processo di maturazione. L’estate si svolge con continui e forti sbalzi di temperatura, raggiungendo un picco torrido a metà agosto. L’uva comunque mantiene un buon grado di sanità fino metà settembre. La vendemmia inizia verso il 20 settembre con giornate di sole e temperature miti. La raccolta dell’uva garganega per la messa a riposo per ottenere i vini passiti avviene con il bel tempo e in condizioni ideali. Ai primi di ottobre inizia a piovere e aumentare l’umidità. Da questo momento la vendemmia si svolge tutta all’insegna della variabilità . Tale situazione riduce le promesse di una grande annata, posticipando il completamento finale della maturazione.

Non si può più giudicare il 2000 come l’annata del secolo, ma una annata di buona qualità.

2001

L’annata 2001 inizia con un autunno molto umido e piovoso caratterizzato da nebbie e non freddo. Già dal mese di febbraio le temperature sono miti. Tutta la primavera sarà mediamente mite, con qualche ritorno di freddo nel mese di aprile. Nel corso dell’estate le temperature non raggiungono valori alti e lo scarso numero di ore di luce e i continui ritorni di freddo tardano la maturazione dell’uva. Mediamente la stagione si presenta  leggermente abbondante e sono necessarie le operazioni di diradamento dei grappoli per consentire un carico produttivo per pianta più corretto. La vendemmia viene posticipata alla prima decade di ottobre. Sono selezionati i grappoli più maturi e lasciati in pianta per essere raccolti in una seconda fase quelli meno maturi. I vini dell’annata 2001 in una prima fase non si esprimono subito. E non risultano essere perfettamente armonici. Con il passare dell’affinamento queste spigolosità si riducono e il vino ha una buona evoluzione. I vini risultano sufficientemente ricchi e complessi, di carattere e media potenza. Annata buona.

2002

L'annata 2002 inizia con un inverno freddissimo e con una primavera molto siccitosa. L'estate alterna periodi molto caldi e siccitosi a periodi molto piovosi e abbastanza freddi. Le condizioni meteo sfavorevoli tardano la maturazione dell'uva e, complice una scarsa allegagione, la produzione si presenta deficitaria in quanto i grappoli sono ridotti in numero e in peso.

Anche il mese di settembre si presenta piovoso e freddo e pericolosamente umido.

La difesa della vite è difficile con situazioni di maturazione disomogenea nella stessa pianta. Si decide di applicare la cernita dei grappoli più maturi, lasciando sulla pianta quelli che non avevano ancora raggiunto la completa maturità. Solo a distanza di circa venti giorni saranno raccolti e questo maggior tempo messo a disposizione della pianta alleggerita del carico produttivo ha permesso di raggiungere una buona maturità del frutto.

Il 2002 si è presentata un'annata difficile, si è dovuto lavorare bene in vigna per mantenere un buon grado di sanità dell'uva, in particolare sono state fondamentali le operazioni di defogliazione per esporre il grappolo ad una migliore aereazione.

Annata da considerarsi di medio valore.

2003

L'annata 2003 è ricordata come la più torrida e siccitosa del secolo.

Già dalla primavera le temperature sono alte e si mantengono per tutta l'estate,

con punte oltre i 40 gradi di giorno e di notte, senza sostanziali abbassamenti di temperatura.

In queste condizioni, peraltro aggravate dall'assenza di pioggie per oltre tre mesi, la vite va in stress idrico e non riesce a completare la fotosintesi.

Ne risulta uno squilibrio tra maturazione fenolica e zuccherina. La prima stenta ad arrivare, mentre la seconda si presenta ampiamente raggiunta. 

Pieropan in controtendenza sceglie di tardare l'epoca del raccolto e questa scommessa risulta ottimale. Da settembre le notti divengono piu fresche e riprende la fotosintesi volta alla maturazione dell'aspetto fenolico del frutto.

L'annata risulta senz'altro difficile, ma la cultivar garganega ha dimostrato grande adattamento al suo habitat, in condizioni meteo estremamente avverse.

Ne risultano vini ricchi, con una discreta freschezza, grazie alla buona

dotazione genetica dell'uva garganega in acido tartarico.

E' da considerarsi un'annata di medio valore.

2004

L'autunno 2003/2004 inizia dopo l'estate più calda e secca del ventesimo secolo.

La vite subisce una condizione di estrema deficienza idrica e di stress.

L'inverno si presenta mediamente piovoso e nevoso con temperature basse più della norma; tale condizione rimarrà una caratteristica dell'annata con qualche breve eccezione nel finale di stagione. La primavera inizia con temperature miti e frequenti temporali anche di forte intensità:  ciò ritarda tutte le fasi fenologiche e allunga i tempi della maturazione del frutto. 

A partire da fine luglio, inizia una fase di continua alternanza di temperature a settimane molto calde seguono settimane con temperature basse, soprattutto notturne.

Il mese di ottobre invece presenta un "ritorno d'estate", con temperature decisamente sopra la media. Questo finale di stagione caldo, contribuisce in maniera importante alla maturazione zuccherina e fenolica della bacca, sia dal punto di vista zuccherino che fenolico per la garganega, varietà tardiva. Per tale motivo l'azienda Pieropan decide di raccogliere le uve più tardi del solito e termina la vendemmia alla fine del mese di ottobre.

Nel complesso l'aumento delle escursioni termiche e un finale di stagione caldo e secco, favoriscono vini strutturati, ricchi, complessi con un naso speziato e intrigante. 

Si è dimostrata un'annata di carattere e longeva.

2005

Ad un inverno freddo e senza precipitazioni segue una primavera piovosa e con temperature basse. Maggio e giugno sono caratterizzati da sbalzi termici, queste condizioni portano inevitabilmente alla formazione di temporali con grandine che colpisce i vigneti di Soave all’inizio di luglio. La prima  metà  del mese di agosto è contraddistinta da temperature basse e piogge  particolarmente  anomale per la stagione. Dopo il 20 di agosto la temperatura si innalza, ma il tempo rimane instabile, alternando giornate di sole con altre di pioggia. La stagione fresca e piovosa ha sviluppato eccessivamente la vegetazione provocando la formazione di molti “tralci secondari (femminelle).  Ciò ha richiesto numerosi interventi di cimatura e defogliazione, il diradamento non è stato necessario a causa della grandine. Caratteristica positiva dell’annata è la temperatura più bassa della norma, la produzione risulta contenuta e la  maturazione dell’uva si completa gradualmente  mantenendo un interessante patrimonio olfattivo , ma una precaria consistenza dell’acino, rendendolo delicato e fragile. Per questo motivo si è ritenuto opportuno non procedere alla raccolta dell’uva destinata all’appassimento da Recioto di Soave. Dopo aver raccolto l’uva Trebbiano di Soave a metà settembre, si iniziano le operazioni di raccolta della garganega per il Soave classico procedendo ad una raccolta scalare secondo la maturazione. La vinificazione segue senza macerazione e il mosto ottenuto si presenta chiaro con buona acidità e ricco in sali minerali. La fermentazione è condotta a 19-20 °C  e si presenta ottima e regolare grazie alla buona dotazione azotata dei mosti,  inoltre la fermentazione così lenta e non tumultuosa  consente un interessante sviluppo di profumi floreali e di frutta dolce. La sosta del vino sui propri lieviti risulta lunga e dopo i primi travasi i vini risultano puliti, già equilibrati nella componente acida.

2006

L'inverno 2006 è molto freddo e rigido, le temperature molto basse si prolungano fino a primavera. Il risveglio vegetativo è ritardato. La fioritura della vite risulta danneggiata dal freddo soprattutto notturno e con diminuzione di abbozzi fiorali e formazione di grappoli spargoli. In seguito giugno e luglio presentano temperature calde favorendo un ideale sviluppo dei grappoli. Fortunatamente le piogge puntuali e ben distribuite nelle prime settimane di agosto e l’abbassamento delle temperature favoriscono un’ottima invaiatura recuperando parte del ritardo vegetativo. La primavera fredda e non eccessivamente piovosa ha dato uno sviluppo vegetativo di qualità: la produzione per ceppo di uva è in perfetto equilibrio, infatti s i è limitata l’operazione di diradamento dei grappoli e il defogliamento. Le uve presentano le migliori condizioni fisiologiche per affrontare la maturazione. L’inizio della vendemmia avviene verso metà settembre: l’uva è perfettamente sana, matura e dorata. La pressatura, decantazione dei mosti e fermentazione si svolgono con naturalezza. Il caldo eccessivo del mese di luglio ha portato una carenza di aromi floreali nella componente aromatica, favorendo uno sviluppo di aromi di frutta matura. I vini di questa annata sono sapidi, equilibrati con una buona ricchezza di corpo.

2007

L'annata è stata caratteizzata da un inverno molto secco e mite che ha contribuito ad aggravare la disponibilità idrica per la vite. Le temperature invernali particolarmente miti hanno portato ad un anticipo della stagione vegetativa di circa 20 giorni.

La primavera rimane secca e ventilata, con umidità dell'aria molto bassa. Tale condizione ha impedito il manifestarsi della peronospora, un'avversità normalmente significativa per la zona di Soave, ma ha favorito lo sviluppo della patologia dell'oidio, a vui la varietà garganega è fortunatamente poco sensibile. Fatto eccezione per il mese di giugno, piovoso, luglio e agosto sono asciutti, caldi e ventilati, favorendo un'ottima maturazione dell'uva già da fine agosto.

In data 30 agosto, durante l'inizio della fase di selezione di Corvina per l'Amarone, avviene una forte grandinata che colpisce il vigneto sul Monte Garzon, in Valpolicella ed alcuni vigneti di Soave. L'evento atmosferico compromette la selezione dell'uva per l'Amarone, ma non la qualità del prodotto, perchè il settembre secco, soleggiato ed asciutto che segue, permette la cicatrizzazione delle ferite dovute alla grandine e limita il danno ad un aspetto quantitativo e non qualitativo.

Il resto del periodo vendemmiale prosegue all'insegna del bel tempo. La scelta di non vendemmiare subito l'uva garganega, colpita da grandine, risulta determinante per raggiungere livelli di maturità zuccherina molto alti.

L'autunno bello contribuisce a dare uve molto mature, decisamente al di sopra della media.

Il buon equilibrio vegetativo determina un'ottima maturazione del legno per l'anno successivo e segna un anticipo della maturazione dell'uva. L'annata all'insegna dell'equilibrio è stata caratterizzata da una produzione contenuta con ottima qulità del prodotto.

Vinificare l'uva bella, dorata, matura, con molti zuccheri, è il massimo per un vignaiolo e quindi in queste condizioni si è riusciti ad ottenere dei mosti corposi. La fermentazione lenta e graduale ha dato dei vini ricchi in estratto ed in corpo, maturi, con acidità meno espressa rispetto alle altre annate. Il risposo sulle feccie fini ha conferito ua sostenziale armonia da rendere l'annata di buon valore qualitativo. Il vino esprime più aspetti di frutta matura che di fiori.

2008

L’inverno 2007/2008 inizia con giornate belle, asciutte e particolarmente miti. Solo gli ultimi giorni dell'anno 2007, in corrispondenza della nascita di mio figlio Giacomo, sono freddi e con gelate.

Gennaio e febbraio proseguono all'insegna del buon tempo, mite e  secco. Marzo e' freddo, aprile piovoso, con  giornate alternate da bel tempo e da piovaschi primaverili. 

A Soave le viti di Garganega germogliano tardi, intorno alla metà di aprile, a causa della temperatura fresca  e di alcune piogge che bloccano la vegetazione. Si procede ad eseguire i primi interventi di copertura dopo il 20 di aprile. Sul Monte Garzon invece le viti dei vitigni a bacca rossa germogliano già all’inizio di aprile, favoriti dai primi tepori del sole di primavera.

Aprile e maggio mantengono temperature tiepide di giorno e fresche di notte. Tali condizioni sono idonee allo sviluppo dell’ oidio e pertanto la difesa della vite deve essere particolarmente attenta.

La stagione promette una buona produzione di uva garganega e trebbiano e anche di uva corvina in Villa Cipolla a Tregnago; mentre, a causa della grandinata del  2007, i vigneti del Monte Garzon presentano irregolarità nel germogliamento e nella produzione. La stagione prosegue con numerose pioggie in maggio, giugno e metà luglio. La difesa della vite della peronospora risulta onerosa ma necessaria, anche per l’alternanza continua di condizioni di pioggie a periodi corti di caldo umido. Ripetute sono anche le escursioni termiche e le ore del mattino risultano più fresche del normale ( 12-13 C ). A fine luglio inizia un periodo più stabile, caldo e ventilato e la siccità prosegue per tutto il mese di agosto. Il lavoro attento e meticoloso ha dato i suoi frutti.

A metà settembre arriva il brutto tempo con freddo e pioggia. La maturazione dell’uva si interrompe bruscamente. Per fortuna a fine settembre il tempo si stabilizza e aumenta la temperatura fino a fine ottobre. Le uve migliorano, i grappoli sono perfettamente sani, con buccia spessa, acquisiscono un colore dorato e in particolare l’uva più bella risulta quella della Rocca. In generale c’è un forte recupero qualitativo su tutte le uve.

Positiva è da considerarsi anche la vendemmia delle uve dell’ Amarone e del Ruberpan, equilibrate le produzioni dell’ uva croatina e corvina che per alcuni anni sono state alterne e problematiche.

Verso la fine della vendemmia il tempo cambia bruscamente ed inizia a piovere.

Nei giorni 17 e 18 novembre si raccoglie 24 l’uva corvina di secondo germoglio sul Monte Gardon per la produzione del Ghes, spumante rosé.

Nonostante la stagione sia stata caratterizzata da condizioni climatiche molto alterne e difficili, i risultati qualitativi sulle uve bianche e rosse, grazie al lungo periodo d’autunno stabile e asciutto ci soddisfano e si può giudicare favorevolmente l’annata 2008.

2009

L’annata 2009 inizia con un autunno relativamente piovoso e freddo. In tutta Italia si registrano piogge intense e abbondanti nevicate. Le piogge si protraggono fino a metà febbraio, poi inizia un periodo di bel tempo, freddo , soleggiato e secco con temperature che rimangono invernali fino a marzo. La crescita dei germogli in aprile è regolare, complice l’autunno piovoso e da subito inizia la fase di spollonatura e asportazione dei doppi. Il mese di agosto è caldo e le viti vanno in stress comunque non estremo, perché si interviene con irrigazione mirata nelle zone più critiche. A fine agosto compare un patologia dovuta allo sbalzo delle temperature che porta alla rottura della buccia di alcuni acini. I vigneti dell’azienda Pieropan non sono colpiti in maniera importante grazie al microclima fresco di cui gode la collina, a differenza della zona di pianura. A partire dal mese di ottobre l’uva risulta matura con delle belle gradazioni zuccherine, la vendemmia ha un decorso veloce e termina intorno alla metà di ottobre. I vini di questa annata sono molto minerali, sapidi ed eleganti. Si considera l’annata 2009 una buona annata con ottime potenzialità di invecchiamento.

2010

La prima metà dell’anno è stata caratterizzata da un inverno freddo e piovoso che ha alimentato le falde acquifere, condizione positiva per favorire al meglio la stagione calda. La primavera mite e temperata ha favorito lo sviluppo vegetativo della vite e le piante non presentavano alcuna carenza di microelementi. La fioritura e l’invaiatura della vite è avvenuta in condizioni climatiche buone e si è completata in maniera ideale.

Dal mese di luglio il tempo è stato molto variabile con eccessi di temperature, calde e fredde, e da abbondanti piogge che presagivano una difficoltà di sanità e maturazione. In realtà la garganega, per la sua conformazione del grappolo spargolo, la buccia dell’acino spessa e l’epoca di maturazione posticipata rispetto a molte altre varietà, ha sopportato meglio tali condizioni difficili ed è riuscita a raggiungere un buon grado di maturazione a metà ottobre. 

Sicuramente in annate meteorologicamente difficili, coltivare esclusivamente i propri vigneti, potendo intervenire tempestivamente anche con scelte rischiose e coraggiose in vigna, permette di garantire una migliore qualità dell’uva.

La figura del vignaiolo consente attraverso la sua passione, dedizione, lavoro e rispetto del territorio, di rendere il frutto del suo lavoro unico, soprattutto nelle annate meno favorevoli. 

Il risultato dell’annata 2010 si presenta migliore delle aspettative.

2011

Inizio con un autunno e inverno molto piovoso e nevoso che aiutano il ripristinarsi delle falde acquifere. La primavera arriva presto e già ai primi giorni di aprile ci sono 30/31 °C questo contribuisce ad una stagione anticipata e grazie alla presenza di una buona risorsa idrica la vite germoglia bene.
Dai primi giorni di agosto fino a metà ottobre le temperature salgono ad oltre 30 °C, non si hanno più piogge e si assiste ad un periodo caldo e secco che in una prima fase accelera la maturazione ed in una seconda fase, da metà settembre in poi, disidrata l’acino aumentando la concentrazione zuccherina.
Vendemmia di una settimana in anticipo, in particolare per le uve dell’amarone e del recioto raccolte nel mese di settembre. Poi dalla metà di settembre si inizia con il Trebbiano, quindi  Garganega. Complice un meteo assolutamente favorevole, la vendemmia termina il 18 di ottobre, circa una settimana in anticipo alla norma. Il raccolto è da considerarsi di ottima qualità con uva perfettamente matura e sana. 

Lo stile non cambia, lavorando con pressature soffici siamo stati in grado di mantenere un discreto grado di acidità abbinato ad una buona struttura pertanto i vini risultano molto piacevoli, equilibrati, maturi con note di frutta bianca a volte anche tropicale matura.

La considerazione che il 2011 sia una buona annata con vini molto piacevoli già da una fase giovanile con un ingresso in bocca ricco, morbido e avvolgente, allo stesso tempo la tecnica di cantina e l’origine delle uve, collinari, quindi da vigneti molto vocati ha preservato le note minerali che distinguono i vini Pieropan.

2012

L’annata 2012 è caratterizzata da condizioni meteo molto estreme che ne hanno segnato il millesimo. L’inverno è tra i più poveri di precipitazioni degli ultimi 50 anni, e solo nella tarda primavera sono arrivate le prime piogge, che permettono una discreta crescita dell’apparato fogliare della vite. Anche la fioritura avviene in condizioni meteo difficili in quanto si presentano forti abbassamenti di temperatura che riducono il numero di fiori allegati, portando di conseguenza una riduzione del numero di acini. A partire da luglio e per tutto il mese di agosto, il forte caldo secco riduce ulteriormente il peso del grappolo, e pertanto la produzione.
I due fenomeni assieme riducono la produzione del 50%. Solo a settembre le temperature tornano a valori più normali, ma con situazioni meteo perturbate. Fortunatamente Pieropan decide di selezionare le uve per il Recioto e per l’Amarone prima di queste piogge. Tale scelta si rivela giusta perché si riesce  a conservare un buon stato di salute delle uve e preservare lo spessore della buccia, prerogativa fondamentale per la salvaguardia delle uve in appassimento. 

La vendemmia ha un decorso più favorevole nel mese di ottobre per la raccolta delle uve a bacca bianca per il Soave, e rossa per il Valpolicella. Grazie alla buona vocazione e all’attento lavoro in vigna, sono raccolte uve sane e mature. La conduzione dei vigneti dell’anno 2012 risulta complicata perché le condizioni meteorologiche non ci hanno aiutato nella gestione e nella produzione. In particolare, una riduzione così drastica della produzione non ha precedenti negli ultimi 30 anni. 

L’annata 2012 per condizioni meteo avverse può ricordare l’annata 2008. Anche in quel caso, la stagione fu difficile ma i vini che ne risultarono furono di carattere e di personalità. L’ausilio per la prima volta di una pressa pneumatica operante con sistema di saturazione ad azoto, ci ha permesso di mantenere la freschezza e la fragranza aromatiche dell’uva. Grazie all’attento lavoro in vigna e alla nuova tecnologia i vini risultano piacevoli, sapidi ed eleganti. 

2013

L’autunno 2012 è stato molto piovoso, con precipitazioni abbondanti e frequenti che non hanno permesso di lavorare i terreni. L’inverno è stato freddo, nevoso e molto lungo, creando buoni auspici per le riserve idriche.
I mesi di marzo e aprile sono freddi e molto piovosi provocando molti disagi e ritardi nel germogliamento della vite. Anche il mese di maggio e parte di giugno sono eccezionalmente freddi e piovosi, creando problemi per la difesa della vite.
La produzione viene in parte compromessa da attacchi di peronospora e dalle temperature al di sotto della media del periodo. Si crea così uno squilibrio di produzione tra vigneti giovani e vigneti vecchi e anche tra pianta e pianta. Il risultato è un carico produttivo discontinuo che influenzerà il grado di maturazione dell’uva. A partire da metà giugno inizia l’estate con temperature e condizioni meteo tipiche del periodo. La temperatura raggiunge anche i 35 gradi e le piogge nel mese di luglio e agosto sono abbastanza scarse.
A partire da metà agosto, le temperature notturne si abbassano e l’ottima escursione termica favorisce l’inizio della colorazione della bacca.  Le uve a bacca bianca e rossa presentano 15 giorni di ritardo di maturazione rispetto alla norma. In particolare, i mosti hanno livelli di acidità alti e PH bassi. Il mese di settembre presenta condizioni buone e inizia la raccolta delle uve precoci quali Trebbiano, la selezione delle uve per l’Amarone, con buoni risultati di maturità e sanità.
La raccolta dell’uva Garganega inizia verso la fine del mese di settembre e prosegue fino al 20 ottobre.
Le condizioni meteo nel mese di ottobre peggiorano. Le giornate sono spesso piovose e molto umide, e mantengono temperature al di sopra della media del periodo. Queste condizioni aggravano la salute dell’uva e rendono necessaria una raccolta veloce per mantenere l’aspetto sanitario del frutto. Nel corso della vendemmia, fino al termine della stessa, l’uva Garganega raggiunge una maggiore maturità, ma i valori zuccherini rimangono al di sotto della media.
Considero l’annata 2013 un’annata difficile, segnata da una primavera eccezionalmente fredda e piovosa che ha determinato un ritardo importante nella maturazione delle uve e uno squilibrio di distribuzione dell’uva da vigna a vigna, e una sensibile fragilità della buccia della Garganega.
L’ottobre molto umido ha ridotto la possibilità di lasciare l’uva in pianta, requisito importante per raggiungere una migliore maturazione. Ne risulta un’annata da vini molto freschi, sapidi, minerali e di struttura non potente. Probabilmente saranno vini di beva più facile e non è da escludere una loro buona longevità data da PH abbastanza bassi. Per la longevità sono fondamentali anche la modalità, i tempi di raccolta e la prontezza di lavorazione delle uve. A tal fine l'azienda raccoglie solo uve di proprietà, mature e perfettamente sane e utilizza un sistema di pressatura sotto azoto, che preserva i mosti da ossidazione.
Le impressioni dai primi assaggi dei vini 2013 sono comunque positive e in linea con i criteri di qualità che Pieropan si impone per i suoi vini. Penso che la novità rispetto all'ultima vendemmia sia il ritorno a livelli di acidità dei mosti tipici del decennio 1990-2000, che negli ultimi tredici anni erano andati persi. Anche se dal punto di vista del meteo l'annata non è stata facile, penso che i vini possano riservare delle buone sorprese.

2014

L'annata 2014 inizia con un autunno mite e piovoso, situazione che si mantiene per tutta la prima parte dell'inverno. Le temperature non scendono mai sotto lo zero e a partire da gennaio il clima è mite e secco, molto più caldo rispetto alla media del periodo. 

La primavera è molto ventosa, con eventi grandinigeni  e con temperature gradevoli. 

Il tempo è instabile con ripetuti ritorni di freddo e pioggia, l'estate non arriva nemmeno a giugno. Da luglio le condizioni meteo peggiorano e inizia un mese con piogge continue e intense: in media sono 26 i giorni piovosi su 31. Questa condizione meteo, senza precedenti, ci impone di lavorare in vigna in modo assiduo e diverso per preservare il frutto da malattie. 

A partire dalla seconda metà di agosto, il tempo migliora, ma le temperature non raggiungono mai le medie del periodo. 

Da metà settembre le condizioni migliorano permettendo l'ottimale svolgimento delle operazioni vendemmiali. Risultano più compromesse dal meteo sfavorevole le varietà precoci, quali il Trebbiano, mentre grazie ad un'attenta selezione delle uve, Pieropan riesce a destinare una parte della produzione all'appassimento per il vino Amarone. Il vino Recioto di Soave 2014 invece non verrà prodotto.  In cantina, i mosti hanno presentato caratteristiche organolettiche uniche della stagione, ed è stato fondamentale adeguare le tecniche di vinificazione all'annata. Nonostante l'annata si sia presentata estrema e difficile, i vini in cantina sono freschi e piacevoli, dotati di un'ottima acidità e aromaticità. 

2015

L'anno 2014 si è chiuso con abbondanti piogge che hanno permesso ai terreni di immagazzinare l'acqua necessaria e fondamentale per il risveglio vegetativo. L'inverno non è stato rigido e questo fattore influisce negativamente la diffusione di funghi e insetti, dannosi alla vite. Una primavera siccitosa con temperature leggermente sopra la media, ha garantito un germogliamento omogeneo, una fioritura ideale, veloce e uniforme. Un forte evento di grandine, a fine maggio, colpisce fortemente la zona del Valpolicella, arrecando danni importanti e riducendo la produzione dell'80%. La grandine non ha compromesso la qualità del frutto, in quanto è arrivata nella fase di fioritura con il racemo non ancora grappolo. Le infiorescenze rimaste hanno allegato perfettamente senza alcun danno sull'acino.

Dalla metà di giugno arriva l'estate, le temperature si alzano notevolmente rendendo il clima secco e torrido come nel 2003. L'irrigazione si rende necessaria nei vigneti di collina per permettere il completamento della maturazione. La difesa della vite è facilitata dalle condizioni meteo favorevoli che consentono di effettuare pochi trattamenti. A fine luglio il grappolo inizia ad invaiare e presenta una buccia spessa e resistente. Le giornate calde e soleggiate di settembre, con buone escursioni termiche, hanno portato i grappoli alle condizioni ottimali di maturazione e di sanità.

A metà settembre inizia  la raccolta dei grappoli d'uva per l'Amarone e a seguire quelli di garganega per il Recioto di Soave. Le uve vengono selezionate, ma si presentano belle, mature, sane e con la buccia spessa.

La vendemmia prosegue all'insegna del bel tempo: sia il trebbiano di Soave sia l'uva garganega sono raccolte mature, pur mantenendo un buon tenore di acidità.

L'annata 2015 sarà ricordata a lungo, soprattutto per i vini rossi è stata "la grande annata". La maturazione del frutto e la sua sanità premettono un vino dalle grandi potenzialità d'invecchiamento.

2016

L’autunno e buona parte dell’inverno, come spesso accade negli ultimi anni, è stato mite e secco . 

A marzo i terreni sono  aridi e le condizioni siccitose ritardano il germogliamento. Maggio e giugno sono abbondantemente piovosi, con precipitazioni copiose e continue, che complicano la difesa fitosanitari. I bruschi sbalzi di temperatura  ritardano lo sviluppo vegetativo, in particolare nei terreni più freddi e nei vigneti di alta collina, come quello in Valpolicella. 

A metà giugno arriva l’estate: le temperature tornano ad essere quelle tipiche del periodo, le piogge diventano più rare. Rimane un ritardo di maturazione sulle uve a bacca bianca e rosse di circa 10-15 giorni. L’uva invaia intorno alla prima decade di agosto, complici le buone escursioni termiche. A  settembre torna il  caldo, con temperature diurne e notturne molto. L’irrigazione si rende necessaria, soprattutto nei vigneti di alta collina per permettere il completamento della maturazione del frutto. La vendemmia inizia in ritardo, verso l’ultima settimana di Settembre, con la selezione delle uve dell’Amarone, del Recioto  e del Trebbiano di Soave.  Solo ad ottobre inizia la raccolta dell’uva garganega. Con sorpresa l’annata si presenta subito generosa, con buona produzione e un ottima resa in mosto.

I mosti sono freschi e sapidi, di ottima acidità e con un bouquet ricco e aromatico.

La vendemmia termina il 28 ottobre, in buone condizioni meteo.

Questo millesimo offre vini equilibrati, eleganti e le aspettative di longevità sono buone. 

Abbiamo giudicato l’annata 2015 un millesimo che premia più i vini rossi che i vini bianchi, al contrario invece pensiamo che il 2016 sia di un’annata da grandi vini bianchi.

2017

L’anno 2016 finisce con un autunno mite e secco. A marzo i terreni sono aridi e fin da subito la siccità preoccupa. Dopo un inizio di primavera caldo, a fine aprile arriva  un improvviso ritorno di freddo e gelo che danneggia seriamente i primi germogli . A Soave, la zona più colpita è  quella di pianura (Soave doc), mentre la zona classica, che si trova in collina, non ne risente in maniera significativa. I danni in tutto il nord Italia sono devastanti. A maggio arriva l’estate e il rialzo delle temperature, accompagnate dal persistere della  siccità, rendono il germogliamento stentato. Già a partire da giugno, si rendono necessarie le prime irrigazioni di soccorso per permettere alla vite di completare alcune fasi fenologiche, quali l’allegagione. L’estate è torrida, le temperature sono alte e piove pochissimo fino a fine agosto. L’irrigazione ha il solo beneficio di tenere in vita la pianta, ma l’acqua evapora in poco tempo. A settembre arrivano brevi piogge, accompagnate da eventi grandinigeni che fortunatamente  escludono la zona. Nonostante queste prime piogge la stagione risulta una delle più siccitose degli ultimi 50 anni e più calda del 2015 e del 2003. La vendemmia inizia a fine agosto, il trebbiano di Soave matura due settimane in anticipo rispetto al consueto calendario. In molte zone già a meta settembre inizia la raccolta dell’uva garganega. Pieropan inizia la raccolta verso fine settembre e da subito si rende conto che la stagione secca ha ridotto notevolmente il peso e la resa in mosto, con una riduzione del 25 -30 % . Le uve hanno raggiunto un discreto grado di maturazione, ma il troppo caldo ne ha bloccato la fase finale, pertanto si decide di tardare la raccolta delle uve a bacca rossa. 

La maturazione col tempo migliora l’uva. I mosti si presentano con problemi di equilibrio, pertanto è posta molta attenzione alle fermentazioni. Nonostante il gran caldo, la componente tartarica dell’uva garganega preserva un po’ di freschezza e riesce ad esprimere una buona nota di salinità e sapidità. Il 2017 è stata un annata difficile che ha richiesto molto impegno sia in vigna che in cantina.

I primi assaggi però sono incoraggianti e prevediamo che anche quest’anno i vini saranno armonici, equilibrati e piacevoli.

2018

Dopo degli autunni e inverni miti, il 2018 si manifesta piovoso e nevoso. 

La primavera si caratterizza per continue piogge. Aumenta il lavoro in vigna per equilibrare la fitosanità della pianta e la vigorosità vegetativa.

L’estate è fresca fino alla fine di luglio, da luglio in poi le temperature salgono sensibilmente e si mantengono alte fino a fine agosto. All’inizio di Settembre arrivano piogge molto abbondanti e pesanti.

L’alta umidità compromette leggermente la sanità del frutto. Molti produttori della nostra zona cominciano la vendemmia in anticipo rispetto al solito, preoccupati per la tenuta del frutto e per la generosità della produzione. 

La nostra vendemmia inizia invece alla fine di settembre per attendere la completa maturazione del frutto e si conclude a ottobre. L’anno 2018 è stato problematico per la variabilità continua del clima che ha comportato un maggiore lavoro in vigna e un’attenzione particolare in cantina. 

Dai primi assaggi dei vini siamo piacevolmente sorpresi per l’armonia e l’equilibrio che presentano. 

2019

L’anno 2018 finisce secco e mite, già a febbraio si registrano temperature più alte rispetto alla media del periodo. Come troppo spesso accade, a fine aprile, c’è un brusco calo della temperatura e nella notte del 5 maggio una forte grandinata colpisce alcune zone del Soave Classico. I danni sono ingenti perché vengono danneggiati seriamente i germogli appena usciti.

Maggio e  parte di giugno sono estremamente piovosi e freddi, le temperature sono basse da bloccare lo sviluppo dei germogli della vite. Di conseguenza la stagione vegetativa inizia in ritardo solo da metà giugno.

A fine fioritura si evidenzia un forte calo della produzione: i grappoli sono pochi e la dimensione è più piccola.

Tutta l’estate si caratterizza per sbalzi di temperatura e umidità che determinano una maturazione del frutto difficile. 

La vendemmia inizia ai primi di ottobre, si evidenzia una produzione scarsa. Si decide di non produrre il vino Recioto di Soave ed anche l’Amarone viene prodotto in quantità inferiore.

Il clima dell’annata 2019 fortemente instabile ha generato notevoli problematiche in vigna, di natura fisiologica e di origine patogena. L’inverno mite e corto, senza gelate, utili a rendere le terre soffici e fertili, non provoca quell’azione di pulizia degli insetti patogeni per la vite, necessari per la salute della pianta.

Nonostante le problematiche espresse, i primi assaggi del vino dell’annata 2019 presentano un buon equilibrio e delicata salinità. 

2020

L’autunno è piovoso e umido fino a metà dicembre mentre l’inverno è abbastanza rigido e secco.

Con l’arrivo della primavera arriva anche il Covid e il 10 Marzo , l’Italia entra in lockdown. Ironia della sorte la primavera si presenta come meglio non poteva: giornate luminose dovute all’assenza d’ inquinamento da traffico aereo e da strada, anche le temperature sono tipiche del periodo e fino a Giugno/Luglio non sono mai troppo alte e con valori di umidità bassa, era da tempo che non si vedeva una primavera così.

Queste condizioni consentono una facile gestione del vigneto, uno sviluppo vegetativo regolare, un’ottima allegagione e non sono nec essari interventi d’irrigazione.

Ad agosto sia le temperature sia l’umidità si alzano e di conseguenza si verificano alcuni eventi grandinigeni che colpiscono in maniera forte alcune zone viticole e la città di Verona. Fortunatamente l’azienda Pieropan non ne è colpita, ma queste condizioni meteo contribuiscono a ritardare la maturazione del frutto, in particolar modo in Valpolicella.

Il decorso dell’annata 2020 ha riportato l’epoca di maturazione al tipico calendario ed è anche per questo motivo che la vendemmia inizia con il trebbiano di Soave verso la metà di Settembre , a fine settembre per le uve destinate all’ appassimento (le uve dell’Amarone e del Recioto e a Ottobre per il Soave Classico e la Valpolicella. Da subito l’annata ci da ottime indicazioni , il Trebbiano di Soave infatti è raccolto perfettamente sano con un grado di maturazione ol tre la media mentre l’uva garganega , la cui raccolta inizia ad ottobre, si presenta matura con un’ottima resa in mosto.

L’annata è buona e generosa, risulta fondamentale il diradamento a verde fatto in primavera per contenere una produzione che sarebbe stata superiore al nostro standard produttivo. L’annata ha sicuramente premia to eleganza e la finezza per entrambi i vini La Rocca e Calvarino. La qualità di questo millesimo è una delle poche cose che si ricordano con piacere del 2020.

2021

L’autunno è mite e secco. A partire da dicembre, iniziano nevicate copiose in montagna che portano quantità record di neve, in quasi tutte le Alpi. Nelle nostre zone, invece, arrivano le piogge abbondanti che arricchiscono le riserve idriche del sottosuolo.

A gennaio l’inverno è rigido con temperature al di sotto dello zero. A fine marzo, per alcuni giorni di temperature gradevoli, la vegetazione inizia a muoversi. Un ritorno improvviso di freddo, con temperature sotto lo zero, causa gelate arrecando danni in pianura. La nostra azienda non è colpita, perché i vigneti sono in collina e la varietà garganega è tardiva. La primavera prosegue con temperature al di sotto della media, causando un germogliamento lento e stentato. A giugno arriva l’estate con temperature alte, le viti vanno in stress idrico; in alcuni vigneti si rende necessaria l’irrigazione di soccorso.

La fioritura del frutto risente della variabilità del clima, i grappoli si presentano più piccoli della media e con un numero inferiore di acini. Le temperature troppo alte e la totale assenza di pioggia influiscono nella allegagione del frutto. Luglio risulta variabile con pioggia e grandine. La temperatura più mite consente alla pianta di poter completare il germogliamento. Il clima estivo diventa più stabile.

Il finale di stagione è secco e ventilato , tale condizione climatica garantisce alle uve una maturazione ottimale.

La vendemmia inizia a metà settembre con il trebbiano di Soave e di seguito avviene la selezione delle uve per il Recioto di Soave e per l’Amarone.

A fine settembre inizia la vendemmia dell’ uva garganega e le uve della valpolicella. Da ottobre le notti sono fredde, l’escursione termica è importante e la maturazione e la qualità del frutto migliorano.

Le uve dei vigneti più vocati vengono raccolte più tardi.

Il millesimo 2021 si presenta di ottima qualità, con un 25% in meno di raccolto rispetto al 2020. Caratteristica fondamentale di questo 2021 è stata la regolarità dell’andamento climatico e un ottimo equiltimo equilibrio di resa e di qualità delle uve.

Il 2021 ha tutti i requisiti per diveniventare un’ottima annata.

2022

L’annata 2022 è stata caratterizzata da un inverno privo di precipitazioni significative, sia di carattere nevoso che piovoso e temperature miti che hanno portato a una primavera anticipata ma sempre siccitosa. Le temperature dei primi mesi primaverili sono state sopra la media e questa situazione di scarsità, quasi assenza di precipitazioni e temperature elevate si è protratta fino al mese di agosto. Nei mesi estivi si è poi assistito a prolungate ondate di calore estremo che hanno esasperato i tassi di evo-traspirazione della pianta. Questo ha portato a una situazione di stress idrico, principalmente nelle zone di colline, dove sia la scarsità di substrato che la capacità drenante del terreno hanno fatto sì che l’irrigazione diventasse vitale.

Il germogliamento è stato stentato a causa della scarsità idrica primaverile, in alcuni casi parziale. L’allegagione è stata scarsa, con grappoli spargoli, che accentua una carenza di prodotto e peso. Questo è più marcato in varietà precoci come il trebbiano, che ha risentito dell’annata. La Garganega, grazie alle piogge di agosto e settembre, ha recuperato solo parzialmente in quanto le piogge non sono state tali da recuperare il deficit idrico. Le piante terminano le fasi finali della maturazione dell’uva in sofferenza idrica

Nella nostra Valpolicella invece la situazione è un po’ diversa, dovuta senz’altro a una condizione climatica più favorevole. Le uve sono mature, con rese basse ma comunque la posizione del vigneto e la sua altitudine ha fatto sì che il prodotto sia ottimale da un punto di vista dei parametri di maturazione.

Si segnala uno stato ottimale da un punto di vista fitosanitario delle uve.

Per quanto riguarda il prodotto finito è ancora prematuro dire qualsiasi cosa, sicuramente sarà leggermente più scarso in termini quantitativi.

 

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